L’albero è nido per gli uccelli, sull’albero crescono i frutti, l’albero dà dimora, ombra. All’ombra dell’albero ci si riposa, consapevoli che se la terra dà frutto è terra buona, sana, onesta.
Se la terra ha dato frutto è anche grazie al nostro lavoro. E l’albero, facendosi sedia, ci allevia la stanchezza.
All’ombra dell’albero ci si incontra. All’ombra dell’albero si racconta e ci si ascolta. Sotto la protezione dell’albero si sta zitti guardando lì vicino la fatica del lavoro che prende
silenziosamente forma per darci i frutti che, nonostante l’impegno, son pur sempre un dono. All’ombra dell’albero si attende il momento giusto, quello accogliente, quello favorevole perché capace
di dare opportunità alle speranze che ci siamo raccontati. E’ qui, all’ombra del nostro albero che si consuma l’incontro con l’altro. Così come s’intrecciano e si legano i legni della sedia, così
attorno a questo tavolo si condividono il cibo e con esso i percorsi, le storie, i linguaggi, le sensibilità, consolidando e nutrendo il corpo e ancor più i legami umani, quelli buoni quelli che
anche nello stupore del primo incontro promettono di avere radici solide.
In collaborazione con Damiano Fustinoni Sotto(A)ltraQuota